Occupa lo stallo riservato ai disabili esponendo un contrassegno falso

Occupa lo stallo riservato ai disabili esponendo un contrassegno falso. Denunciata

Nel rispetto dei diritti delle persone indagate e della presunzione di innocenza, per quanto risulta allo stato, salvo ulteriori approfondimenti e in attesa del giudizio, si comunica quanto segue.

Pattugliare il territorio con spirito di osservazione e un pizzico di intuito, ha condotto qualche giorno fa una pattuglia della Polizia Locale di Trieste (Reparto Motorizzato) a portare alla luce l’uso di un falso contrassegno riservato alle persone con disabilità motoria grave.

La pattuglia passando davanti ad un Distretto sanitario, notava per due giorni di fila uno stesso veicolo in sosta sullo stallo disabili: sul parabrezza era esposto un contrassegno apparentemente regolare, ma la permanenza prolungata spingeva gli Agenti a fare qualche ricerca più approfondita sul posto e, proprio mentre ricevevano i primi dati sul titolare del contrassegno, una donna raggiungeva il mezzo, facendo per entrare. Avvicinatisi gli operatori le chiedevano i documenti, pass disabili compreso che – da vicino – era palesemente una fotocopia plastificata: la donna riferiva di essere la figlia del titolare e per giustificare il falso, dichiarava che l’originale era andato perduto. Nel frattempo la sala operativa riferiva alla pattuglia che il padre, titolare del contrassegno, era deceduto da alcune settimane.

“Questi documenti – riferisce l’Assessore alla Sicurezza Caterina de Gavardo – sono rilasciati a persone con seri problemi di mobilità, accertati da una commissione medica e hanno lo scopo di agevolare i loro spostamenti nella vita di ogni giorno. Il contrassegno deve essere usato esclusivamente per questo: il parente che si reca da solo al supermercato o in farmacia per il titolare, usando il contrassegno, ne fa un uso improprio e toglie lo spazio a chi ne ha diritto”.

In caso di morte del titolare, il contrassegno deve essere restituito al Comune che l’ha rilasciato – a Trieste, nella sede centrale della Polizia Locale in via Revoltella 35 -.

La donna veniva quindi denunciata a piede libero per uso di atto falso (Codice Penale art. 489), con sequestro del contrassegno falsificato. All’aspetto penale si aggiunge quello amministrativo: l’occupazione del parcheggio disabili, senza diritto, e l’uso improprio del contrassegno prevedono una sanzione totale da 498 euro e 10 punti in meno sulla patente (Codice della Strada articoli 158 comma 2g e 188 commi 1-4).

Si puntualizza che il procedimento penale nei confronti dell’indagato pende ancora nella fase delle indagini preliminari e che la sua responsabilità effettiva sarà vagliata nel corso del successivo processo e che non sono fornite generalità dell’indagato, né elementi per la sua identificazione.

Agente Gianna

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