Sembrava un banale incidente stradale: un veicolo in sosta danneggiato da un altro veicolo; il conducente si allontana senza assumersene la responsabilità.
Invece, il sinistro è stato l’innesco di una smisurata e violenta reazione nei confronti della Polizia Locale. È successo sabato pomeriggio, poco dopo l’una, in Borgo San Sergio.
La Sala Operativa invia una pattuglia per il rilievo dell’incidente: il proprietario dell’auto in sosta riferisce di conoscere il mezzo che l’ha danneggiato; indica infatti una Skoda Fabia parcheggiata lì vicino, in una proprietà privata.
I danni sui mezzi sono perfettamente compatibili: in più, in pieno centro sul cofano dell’auto in sosta, c’è un evidente avvallamento come se qualcuno l’avesse colpito con un oggetto contundente, forse un coltello o un’accetta.
La pattuglia suona alla porta della casetta vicina alla Skoda, dopo la verifica della Sala Operativa sulla targa. Il proprietario, F.M. 48 anni, esce con fare minaccioso, ammette il danno ma si rifiuta di esibire i documenti e si richiude in casa. Ulteriori indagini rivelano che l’uomo ha numerosi precedenti penali per reati contro la persona e per porto abusivo d’armi; in più – dallo scorso agosto – anche un provvedimento di revisione della patente per inidoneità psicofisica.
La pattuglia insiste ancora per accertare l’identità dell’uomo ma questo inveisce con più violenza verbale. Contemporaneamente viene allertato il Nucleo di polizia giudiziaria: in considerazione della pericolosità del soggetto, decidono di inviare pattuglie di rinforzo.
Ma è proprio mentre le pattuglie si stanno coordinando che F.M. esce di soppiatto, sale sulla Skoda e si allontana a velocità sostenuta: la Polizia Locale riesce a fermare il mezzo in via Brigata Casale in prossimità del centro di smistamento postale, scongiurando così il rischio di ulteriori situazioni di pericolo per altri utenti della strada.
Le intemperanze di F.M. non sono finite, anzi peggiorano: scende dal mezzo, scaglia le chiavi e i documenti contro gli operatori e spinge violentemente un Sottufficiale verso la carreggiata; per fortuna questi riesce a mantenere l’equilibrio e, nel tentativo di contenerlo, schiva alcuni pugni. A quel punto l’unica soluzione per tutelare l’incolumità di tutti, F.M. compreso, è quella di ammanettarlo e con non poco sforzo da parte di più operatori; visto il forte stato di agitazione dell’uomo, si fa intervenire anche un’ambulanza che lo conduce in pronto soccorso – scortato dalle pattuglie -; anche un Sottufficiale impegnato nell’azione di contenimento riporta delle lesioni.
Dopo le prime cure, viene trasferito al Nucleo di polizia giudiziaria dove si procede col suo arresto per violenza, minaccia e resistenza a Pubblico Ufficiale1 e il trasferimento immediato in carcere, convalidati dal Pubblico Ministero; denunciato anche per essersi rifiutato di declinare le proprie generalità2.
1 Codice Penale articoli 336 e 337
2 Codice Penale articolo 651