Mesi fa, nella zona retrostante le Rive, erano state segnalate situazioni di degrado e di vero e proprio vandalismo. La Polizia Locale in alcune serate aveva affiancato, ai normali passaggi delle pattuglie serali, un servizio in divisa ed alcuni controlli in abiti civili – dedicati unicamente alla zona tra Salita Promontorio e piazza Hortis -.
Durante l’attività erano state accertate anche alcune violazioni in materia di somministrazione di alcolici a minori dato che le segnalazioni dei residenti riferivano di giovani in stato di ebbrezza che disturbavano e che potevano essere responsabili di atti vandalici di varia portata.
Tra le altre notizie comparse sulla stampa quest’estate, era stato dato grosso risalto a quella della notte del 9 agosto, quando ignoti scribacchini avevano danneggiato con dei pennarelli indelebili alcuni veicoli in sosta lungo viale III Armata.
Il Nucleo di Polizia Giudiziaria della Polizia Locale la mattina successiva aveva accolto la denuncia del proprietario di uno di essi, una Smart, la cui portiera destra era stata pesantemente imbrattata con un pennarello a punta grossa. Per fortuna l’area era sorvegliata da telecamere private: gli investigatori avevano acquisito subito le immagini, in particolare quelle che inquadravano la figura ed il volto del vandalo, apparentemente un giovane sui 20 anni.
Qualche giorno dopo, uno degli operatori coinvolti nell’indagine scorgeva in centro un ragazzo su una bicicletta che somigliava molto al giovane immortalato dalle telecamere. Questi era riuscito a dileguarsi agilmente con il proprio mezzo, ma l’incontro fortuito aveva aggiunto nuovi particolari identificativi da diramare alle pattuglie (tipologia e colore della bici ed un’acconciatura particolare).
Il 18 agosto una pattuglia dei Nis (Nucleo Interventi Speciali) intercettava il giovane in piazza Goldoni, sempre in sella alla sua bicicletta, ma questa volta veniva fermato ed identificato (V.T. triestino del ’95).
A questo punto il fascicolo non era più a carico di ignoti: autorizzato dalla Procura della Repubblica, nei giorni scorsi il Nucleo di PG della Locale ha perquisito l’abitazione del giovane sequestrando un pennarello indelebile nero a punta grossa ed altri elementi ricollegabili alle scritte sulle autovetture.
Si invitano i danneggiati del raid dell’agosto scorso, e che non abbiano già sporto querela, a rivolgersi al Nucleo di PG della Locale (via Revoltella 35, tel. 040.675.7628) per l’eventuale presentazione della stessa. In questo caso V.T. dovrà rispondere di deturpamento di cosa altrui1.
L’ennesima indagine sugli “imbrattatori seriali” conclusa brillantemente dalla Polizia Locale, ormai esperta nel campo.
1Codice Penale, art. 639: “Chiunque, fuori dei casi preveduti dall’articolo 635, deturpa o imbratta cose mobili o immobili
altrui è punito, a querela della persona offesa, con la multa fino a centotre euro. Se il fatto è commesso su beni immobili o su
mezzi di trasporto pubblici o privati si applica la pena della reclusione da uno a sei mesi o della multa da 300 a 1.000 euro. Se
il fatto è commesso su cose di interesse storico o artistico, si applica la pena della reclusione da tre mesi a un anno e della
multa da 1.000 a 3.000 euro. Nei casi di recidiva per le ipotesi di cui al secondo comma si applica la pena della reclusione da
tre mesi a due anni e della multa fino a 10.000 euro. Nei casi previsti dal secondo comma si procede d’ufficio”