Alcuni giorni fa il personale della Polizia Locale impegnato in abiti in borghesi in un servizio di prevenzione sul territorio, notava, all’inizio della via Giulia la presenza di due donne che si aggiravano con fare sospetto.
Gli operatori accertavano, dopo averle osservate per un po’ di tempo, come le due giovani donnecontrollavano i passanti; una volta allontanatesi dalla zona venivano seguite in maniera discreta dagli operatori della Polizia Locale i quali potevano accertare che durante il percorso le due donne si soffermavano a più riprese nei pressi di alcuni portoni di accesso a stabili cittadini e, dopo aver suonato a qualche campanello, senza aver ricevuto risposta, tentavano di aprirne il portone d’accesso spingendolo ripetutamente, ma invano.
Il comportamento e l’atteggiamento guardingo delle due donne induceva gli operatori ad intervenire in piazza San Giovanni; venivano fermate e controllate risultando prive di qualsivoglia documento.
Durante l’accertamento delle generalità le due giovani manifestavano uno stato d’agitazione, apparentemente immotivato, cercando continuamente di sistemarsi qualcosa sotto i vestiti indossati.
Per questo motivo le giovani venivano accompagnate presso la Caserma di S. Sebastiano e, una volta sottoposte a perquisizione, sotto gli abiti venivano rinvenuti strumenti ritenuti idonei ad attività di effrazione e scasso, quali una forbice, due lunghi cacciaviti e una chiave inglese, strumenti del cui possesso le stesse non sapevano fornire una valida motivazione.
Dopo gli accertamenti di rito le due donne venivano identificate: Braidich Anita, classe 1997 e G.S. del 2003, entrambe gravate da plurimi precedenti specifici e da considerarsi “trasfertiste” poiché provenienti da Mestre.
Per entrambe veniva ipotizzata la violazione all’art. 4 della Legge 110/75 (porto di armi od oggetti atti ad offendere).