Con la denuncia alla Procura della Repubblica presso il Tribunale dei minorenni di 3 ragazzi sospettati di rapina e lesioni ai danni di un coetaneo, si è conclusa in questi giorni un’articolata indagine del Nucleo di polizia giudiziaria della Polizia Locale, iniziata in collaborazione con la Polizia Locale di Lignano Sabbiadoro (UD).
I fatti. Qualche mese fa, a Lignano, un minorenne triestino stava rincasando a piedi sul lungomare quando all’improvviso veniva avvicinato da un ragazzo che, con gesto fulmineo, gli sottraeva il cellulare allontanandosi di corsa. Il ragazzino derubato, dopo l’iniziale spavento, rincorreva il coetaneo, lo raggiungeva e si riappropriava del telefonino.
A quel punto la situazione degenerava in violenta aggressione: il giovane ladro colpiva il ragazzo con forti pugni e calci, supportato da altri due complici che nel frattempo l’avevano raggiunto; la vittima, per cercare di proteggersi si era rannicchiato a terra.
Per fortuna, poco dopo, passava una volante della Polizia di Stato che metteva in fuga gli aggressori, soccorreva il ragazzo portandolo al pronto soccorso e avvisava i genitori; i medici diagnosticavano un trauma cranico e diverse ecchimosi alla testa, al collo e agli arti inferiori.
Rientrato a Trieste il ragazzo formalizzava la denuncia presentandosi alla Caserma di via Revoltella: gli investigatori raccoglievano quante più informazioni possibili dalla vittima e, da quelle, partiva la ricerca a 360°, incluso il monitoraggio di profili anonimi sui social-media: così facendo riuscivano a restringere il campo d’azione a pochi individui. Determinante il post di un selfie, scattato probabilmente subito dopo il fatto, e che consentiva di concentrare l’attenzione su 3 minorenni. Da qui, l’esito positivo della comparazione fotografica faceva presupporre si trattasse proprio dei presunti aggressori, tutti minorenni; due di essi risulterebbero sospettati anche di un’ulteriore rapina qui in città – qualche settimana dopo l’aggressione di Lignano – e sempre ai danni di un teenager.
Con le evidenze raccolte i tre ragazzi – alla presenza dei rispettivi genitori – venivano deferiti alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Trieste per i reati di concorso in rapina aggravata e lesioni personali (C.P. articoli 110, 628 e 582).