Un 35enne del Senegal qualche giorno fa passeggiava tranquillamente vicino a piazza Unità: a un certo punto, davanti a un bar, si sente apostrofare da uno sconosciuto che gli lancia pesanti insulti a sfondo razziale. Non appena si gira verso l’interlocutore – un triestino di 69 anni, G.B. le sue iniziali -, viene colpito con una violenta raffica di pugni al volto.
Senza motivo, se non il colore della pelle.
La compagna dell’aggressore, nel tentativo di calmarlo, si è presa pure lei due manrovesci da farla finire a terra. I presenti vista la scena, ma soprattutto il giovane ferito, che stava perdendo copiosamente sangue dal viso, hanno attivato i soccorsi, ambulanza e Polizia Locale.
In pochi attimi sono arrivate due pattuglie a contenere l’uomo, non senza fatica: presso gli uffici del Comando l’hanno identificato e formalizzato nei suoi confronti la denuncia per lesioni personali1, resistenza a Pubblico Ufficiale2, rifiuto delle generalità3 e violazione della legge Mancino4 sulla discriminazione razziale; e poiché parte dell’aggressività era generata da un’assunzione smodata di alcol, è stato sanzionato anche per ubriachezza molesta5.
La vittima dell’immotivata violenza, in Italia con un regolare permesso di soggiorno, ne avrà per 30 giorni (frattura dentaria e trauma facciale).