Dopo l’arresto di quattro passeur dei giorni scorsi, nell’ambito di un procedimento diretto dalla Direzione Distrettuale Antimafia, è proseguita l’attività di controllo della Polizia Locale di Trieste sui transiti irregolari sospetti; questa volta nella zona compresa tra Gropada e Opicina, a seguito di numerose segnalazioni al Comando sulla presenza di migranti nelle vicinanze.
Giovedì 30 maggio, il Nucleo di Polizia Giudiziaria della Polizia Locale di Trieste insieme al Nucleo Interventi Speciali, allestiva un mirato servizio di monitoraggio di alcuni degli itinerari presenti nell’area boschiva tra l’ex confine e la linea ferroviaria, ritenuti dagli agenti potenzialmente fruibili quali vie di ingresso clandestino in Italia.
Nel tardo pomeriggio, il personale focalizzava l’attenzione su un’autovettura con targa ceca, entrata in territorio nazionale da una strada secondaria e poco frequentata. Fermato il veicolo in totale sicurezza, gli agenti trovavano al suo interno, oltre al conducente (E.T. del ’99, di nazionalità russa), 7 cittadini siriani – due di essi addirittura nel portabagagli – sprovvisti di documenti.
Dopo gli accertamenti di rito eseguiti nella Caserma San Sebastiano, il conducente veniva tratto in arresto per presunto favoreggiamento dell’immigrazione clandestina1 e accompagnato alla Casa Circondariale di via Coroneo; sotto sequestro ai fini della confisca il veicolo utilizzato per il trasporto.
I cittadini siriani, quattro dei quali minorenni, dopo essere stati rifocillati con bibite e cibo caldo dagli agenti, , venivano ospitati in una struttura locale convenzionata in considerazione delle loro condizioni fisiche (minate anche dal meteo avverso); venivano denunciati a piede libero per l’ingresso illegale sul territorio nazionale2.
1D.Lgs. n. 286/1998, art. 12
2D.Lgs. n. 286/1998, art. 10