Dopo lunghe e complesse indagini, che hanno visto coinvolto a vario titolo anche la Polstrada, la Polmare e la Squadra Mobile della Questura di Trieste (Sezione reati contro il patrimonio), il personale del Nucleo di Polizia Giudiziaria della Polizia Locale ha identificato e deferito all’Autorità Giudiziaria, un uomo responsabile nel luglio scorso di un incidente con ferito a seguito del quale si era dato alla fuga.
L’uomo, D.C. le sue iniziali del 1977 aveva imboccato il raccordo autostradale che conduce all’ex valido di Rabuiese nonostante il proprio scooter, un motociclo Piaggio, avesse una cilindrata inferiore ai 150 cc. previsti; una volta imboccata la galleria di “Rabuiese” era incappato però in un controllo della Polstrada.
L’uomo dopo aver accennato inizialmente l’intenzione di fermarsi al margine destro della carreggiata aveva repentinamente invertivo la marcia in modo pericoloso, oltre che per se stesso anche per gli altri numerosi utenti della strada, percorrendo tutta la galleria in senso contrario.
Immediata la nota di ricerca diramata dagli operatori i quali, raggiunto il primo varco utile, si ponevano subito all’inseguimento del fuggitivo.
Una volta giunto all’esterno della galleria D.C. proseguiva nella sua folle corsa passando tra i veicoli e il guard-rail e al primo svincolo, avente tra l’altro configurazione curvilinea, imboccava anche questo contromano schivando i veicoli che gli si paravano davanti.
Giunto all’intersezione della rampa con la via Frigessi, nel percorrere una curva, terminava la sua corsa scontrandosi frontalmente con un motociclo Yamaha. Dopo l’urto, a seguito del quale il conducente del motociclo rimaneva al suolo per lesioni, D.C. e la sua passeggera si davano alla fuga a piedi abbandonando sul posto il ferito e il proprio mezzo.
Mentre il conducente riusciva a far perdere le proprie tracce la passeggera veniva rintracciata da una pattuglia della Polmare in transito nelle vicinanza.
La donna M.E. le sue iniziali agli operatori della Polizia Locale giunti sul luogo dell’incidente per i rilievi non rivelava nulla riguardo l’identità del conducente; fornendo nel contempo indicazioni palesemente fuorvianti tese a favorire l’impunità dell’uomo.
I rilievi dell’incidente inoltre permettevano di accertare che il motociclo utilizzato dai due era stato rubato qualche settimana prima ed era stato utilizzato anche per attuare uno scippo.
L’attività d’indagine avviata dagli operatori del Nucleo di Polizia Giudiziaria della Polizia Locale coordinata dalla Procura della Repubblica di Trieste, attraverso la visione delle riprese video delle telecamere autostradali e l’incrocio dei dati relativi alle celle telefoniche agganciate dal cellulare della donna e dei suoi interlocutori nei momenti immediatamente precedenti e successivi all’incidente stradale, permetteva di focalizzare l’attenzione su un uomo al quale, per i successivi riscontri acquisiti, venivano ricondotte le responsabilità dell’evento.
D.C. veniva quindi denunciato per ricettazione1, fuga e omissione di soccorso2, mentre la donna M.E. le sue iniziali dovrà rispondere di omissione di soccorso3 e favoreggiamento4.
1Art. 648 del Codice Penale
2Art. 189 del Codice della Strada
3Art. 593 Omissione di soccorso
4Art. 378 Favoreggiamento personale