La conoscenza del territorio, l’osservazione di quello che succede e l’intervento tempestivo sono tre caratteristiche della presenza quotidiana in città della Polizia Locale.
Quanto è successo qualche mattina fa ne è un esempio.
La pattuglia del Nucleo Interventi Speciali sta transitando in piazza dell’Ospedale e nota un giovane che chiede insistentemente un’offerta in denaro ad un anziano signore all’ingresso di una panetteria. Gli operatori di Polizia Locale intervengono per sanzionarlo1 ma – allo stesso tempo – l’uomo, accortosi di aver attirato la loro attenzione, sposta il denaro raccolto dal berretto alla tasca dei pantaloni e fa finta di nulla.
Alla legittima richiesta di esibire i documenti, questi dà in escandescenze: urla in inglese che non ha fatto nulla e che non intende mostrare alcun documento. Gli operatori gli spiegano – sempre in inglese – che l’esibizione dei documenti ad un Pubblico Ufficiale è un obbligo e che, comunque, ha violato il Regolamento di polizia urbana. Niente da fare: l’uomo non si placa, urla ancora più forte e cerca di darsi alla fuga. La pattuglia allora lo blocca e cerca faticosamente di contenerlo ma questi, nonostante tutto, riesce a mordere la mano di un Ispettore (per fortuna indossava un guanto e quindi senza conseguenze) e, con gomitate al torace, procurare agli altri due Assistenti lesioni guaribili in una decina di giorni.
Alla fine è stato portato prima in Questura per il rilievo delle impronte digitali (si tratta di A.P. 31 anni, nigeriano) e poi negli Uffici di polizia giudiziaria della Polizia Locale per le procedure di rito.
La sua reazione esagerata e insensata l’ha messo in guai che avrebbe potuto tranquillamente evitare: alla semplice sanzione amministrativa per accattonaggio molesto, si sono aggiunte le ben più gravi denunce penali per violenza e resistenza a Pubblico Ufficiale, lesioni personali e rifiuto di esibire i documenti d’identità.
1 mendicità molesta all’esterno di un esercizio commerciale: nuovo Regolamento di Polizia Urbana, articolo 9 comma 1 lettera Q (“su tutto il territorio comunale l’accattonaggio molesto intendendosi come tale la richiesta di elemosina fatta con modalità insistenti o petulanti o minacciose o tale da creare intralcio o pericolo alla circolazione veicolare o pedonale. E’ in ogni caso vietato l’accattonaggio: alle intersezioni stradali; nelle aree adibite a parcheggio; nelle aree prospicienti gli edifici monumentali e di valore architettonico, la stazione ferroviaria, le scuole, gli ospedali, le case di cura, i distretti sanitari e comunque le strutture sociosanitarie e sanitarie; all’interno, davanti e in prossimità dei cimiteri; sul lungomare; all’interno e nei pressi delle aree destinate a mercato; effettuato in modo tale da interferire con le attività commerciali, con le attività dei pubblici esercizi e di altri luoghi di pubblico servizio. Salvo che il fatto non costituisca reato, è in ogni caso vietata la richiesta di elemosina con minori o animali o ostentando menomazioni fisiche. Le violazioni comportano l’applicazione della sanzione amministrativa accessoria della confisca amministrativa del denaro che costituisce il prodotto o il profitto della violazione, come disposto dall’art. 20 della Legge 689/81, previo sequestro cautelare ai sensi dell’art. 13 della stessa Legge”). La sanzione è di 50 euro