Il giorno 09 agosto 2020, nel primo pomeriggio, verso le 15.30 lungo la riviera barcolana è avvenuta una brutale aggressione.
All’altezza della Pineta di Barcola, in quel frangente affollatissima, sul marciapiede lato monte all’improvviso scoppia una discussione tra due giovani ed un altro in compagnia della ragazza.
Quest’ultimo affronta faccia a faccia uno dei due ragzzi e quindi lo colpisce con una testata al volto e successivamente lo spinge violentemente a centro carreggiata; fortuna vuole che l’autobus che stava sopraggiungendo riesca a fermarsi tempestivamente senza investire il giovane. Questi si scaglia verso l’agressore con una bottiglia in mano che lancia ma in pochi istanti lui e l’amico con due precisi pugni al volto finiscono a terra, uno dei due prima finisce contro il bus ormai fermo. A questo punto l’aggressore non pago colpisce uno dei due a terra con un violentissimo calcio al volto e quindi si allontana con la ragazza lasciando l’alltro a terra con il volto ridotto ad una maschera di sangue.
La Polizia Locale, attivata subito da una guardia giurata in servizio di steward urbani, interveniva e iniziava le prime indagini raccogliendo le testimonianze tra la folla dei presenti al momento dell’improvvisa esplosione di violenza.
Grazie alle riprese delle telecamere del bus della Trieste Trasporti della scena su rappresentata si poteva avere una visione pressoché completa così come del volto dell’aggressore che era ignoto alle vittime.
Infatti, la discussione tra i tre soggetti pare sia nata da futili motivi tra sconosciuti sfociando poi in esiti brutali.
Dall’esame dei filmati e dagli altri elementi raccolti gli investigatori del Nucleo di Polizia Giudiziaria riuscivano in pochi giorni ad individuare il probabile autore delle gravi lesioni (fratture multiple al volto) ed a deferirlo all’Autorità Giudiziaria.
Le indagini coordinate dalla Procura della Repubblica nella persona del dott. Federico Frezza delegava quindi la perquisizione a casa del soggetto sospettato ove, stamane gli investigatori potevano rinvenire gli abiti indossati al momento del violento fatto di sangue a conferma che, effettivamente il soggetto, il ventenne Arcilesi Gaspare, era inequivocabilmente il soggetto che si vede colpire con una testata, pugni ed un violento calcio al volto le vittime ed è risultato praticare in modo agonistico il pugilato.
Ad oggi l’uomo risulta indagato per i reati p. e p. dagli artt. 81, 582 e 583 del Codice penale ovvero lesioni personali aggravate e continuate.