L’abbiamo già scritto di recente: sono in circolazione e sembrano delle biciclette a pedalata assistita ma, in realtà, possono muoversi senza l’ausilio dei muscoli; per questo “piccolo” particolare escono dalla categoria delle biciclette elettriche ed entrano a pieno titolo in quella dei veicoli a motore; che perciò debbono essere assicurati ed immatricolati – quindi avere una targa che li renda riconoscibili -; non solo, chi li guida deve avere la patente e indossare il casco.
L’altra sera la pattuglia notturna è stata inviata a Barcola per un tamponamento: si sono trovati di fronte ad un altro cicloelettrico che aveva appena tamponato una Toyota Aygo. Il conducente del 2 ruote, nell’urto ha sfondato il lunotto col capo e con parte del busto ma nonostante ciò, ha rifiutato di farsi visitare.
È stato sanzionato innanzitutto per non aver tenuto un’adeguata distanza di sicurezza1; poi, per mancanza di immatricolazione2, assicurazione3 e patente di guida4. Tutte queste ultime violazioni, in solido con il proprietario che gli ha incautamente affidato il mezzo5. Infine, la mancanza d’immatricolazione prevede anche il sequestro del veicolo ai fini della confisca.
Si raccomanda a tutti i proprietari di questi mezzi che sono convinti, e forse in buona fede, di possedere una bicicletta elettrica, di mettere in regola il loro mezzo: le conseguenze previste dal Codice della Strada sono pesantissime.