Lo scorso mese la Polizia Locale di Trieste (Nucleo di Polizia Giudiziaria e Nucleo Interventi Speciali) ha avviato una fitta serie di controlli sulle occupazioni abusive degli alloggi popolari, in risposta ad alcune segnalazioni dell’Ater.
“Questo fenomeno – ricorda l’Assessore alla Sicurezza Caterina de Gavardo – ha conseguenze dannose sull’intero sistema di assegnazione delle case a scapito di chi ne ha effettivamente diritto e che presenta la domanda nel pieno rispetto delle regole. Va contrastato con fermezza”
In totale i due Nuclei, insieme ai tecnici di Ater, hanno verificato 12 alloggi in diverse zone della città. Tutti gli appartamenti visitati recavano segni evidenti di occupazione abusiva ma, nella maggioranza dei casi, non erano più abitati: comuni a molti di essi i danni – anche rilevanti – a partire dalle effrazioni perpetrate per accedervi. Tutti gli alloggi sono stati alla fine restituiti alla proprietà che ha provveduto a chiudere l’accesso e procedere ai necessari lavori di sanificazione e ripristino.
Di seguito alcuni dettagli specifici delle singole azioni.
Nel rione di Ponziana gli Agenti hanno identificato e denunciato a piede libero un uomo (S.S.) che da parecchio tempo viveva senza titolo in un alloggio Ater. Dovrà rispondere anche di danneggiamento e furto di corrente elettrica: S.S. aveva infatti eluso il contatore con dei collegamenti improvvisati, potenzialmente pericolosi per l’intero edificio, tanto da dover far intervenire immediatamente Acegas-Aps-Amga per la messa in sicurezza degli impianti.
In un altro appartamento, a San Giovanni, benché vuoto, sono stati trovati elementi utili per risalire all’identità dell’abusivo (indagine in corso).
In via Trissino invece, gli operatori hanno dovuto chiedere l’ausilio di un fabbro per aprire un appartamento in uso ai Servizi sociali dov’erano rinchiusi da soli 2 cani, consegnati poi al canile comunale.
Proprio nel corso di quest’ultima operazione – infine – gli Agenti notavano uno scooter con due persone a bordo che saliva la via per poi ripercorrerla al contrario, sul marciapiede: poiché il conducente era noto – S.A. del 1992 pluripregiudicato per reati contro il patrimonio e legati allo spaccio di sostanze stupefacenti – gli Agenti decidevano di seguirlo a distanza, mentre la sala operativa faceva alcune verifiche sul mezzo: emergeva infatti che si trattava di uno scooter rubato da un paio di giorni. L’uomo veniva denunciato a piede libero per furto aggravato (e lo scooter immediatamente restituito al legittimo proprietario).