I controlli commerciali ad opera della Polizia Locale di Trieste sono finalizzati alla tutela del cittadino/consumatore e spronano i commercianti a garantire la regolarità e la sicurezza del proprio esercizio e dei prodotti trattati.
Nell’ambito del progetto “Vero è Meglio” promosso dall’ANCI (Associazione nazionale comuni italiani) è stato costituito, anche a Trieste, in seno al Nucleo Interventi Speciali il Gruppo Operativo Anti Contraffazione (GOAC): l’obiettivo è intercettare la merce messa sul mercato di dubbia provenienza o con caratteristiche non conformi alla normativa nazionale o comunitaria.
In questi giorni, nell’ambito di questa attività, il personale del GOAC unitamente a quello del Nucleo di Polizia Commerciale, ha eseguito due interventi in altrettanti negozi cittadini sequestrando 367 capi di abbigliamento per un controvalore di circa 10.000 euro: giubbotti, pigiami, pantaloni, magliette, camicie, tute sportive, felpe, felpe e calzoni bimbo, vestiti da donna, giacche, completi giacca e calzoni, maglioni.
I capi di abbigliamento sequestrati erano privi di etichetta o di contrassegno con la denominazione delle fibre tessili in italiano, altri capi, invece, erano privi di indicazioni relative al produttore; oltre ai capi di abbigliamento sono stati sequestrati sei skateboard privi delle istruzioni sulle precauzioni e istruzioni d’uso1.
In occasione del prossimo appuntamento del Ready2Go, organizzato dai colleghi dell’Educazione alla Mobilità insieme al partner ACI-Ready2Go, che si svolgerà in piazzale Straulino e Rode il 30.9.21 verrà allestito un banchetto informativo riguardo la contraffazione: fenomeno antichissimo e diffuso e seria minaccia all’economia, allo sviluppo, all’occupazione e alla tutela dei lavoratori e alla sicurezza dei cittadini.
Oggi la contraffazione è una florida attività commerciale che non si limita più al solo mondo dell’abbigliamento, ma intacca svariati settori economici: dai giocattoli ai medicinali, dagli alimenti ai pezzi di ricambio; i prodotti contraffatti possono anche causare danni alla salute.
1Regolamento U.E. 1007/11 rif. D.Lvo 190/17 e D. Lvo 206/05