Il Nucleo di polizia ambientale della PL nelle scorse settimane aveva raccolto le segnalazioni di alcuni residenti circa un possibile maltrattamento di animali in una casa dell’abitato di Longera.
Gli operatori hanno subito messo in atto le azioni più opportune, dagli appostamenti all’esterno della casa per accertare l’attendibilità delle segnalazioni, alle verifiche presso l’Anagrafe canina e l’Azienda sanitaria (Asugi), raccogliendo sufficienti elementi a carico della proprietaria di un pitbull ed inviandoli alla Procura della Repubblica con l’ipotesi di reato di maltrattamento1.
Il pubblico ministero emetteva quindi il decreto di perquisizione e l’eventuale sequestro dell’animale maltrattato. Gli operatori, insieme al veterinario di Asugi e alle Guardie cinofile, trovavano nel giardino della casa, un pitbull maschio legato all’inferriata di una finestra con una corta catena, mentre – poco lontano – chiusi in un magazzino del cortile, una femmina di pitbull con 7 cuccioli di appena 5 giorni; dentro la casa, in due stanze diverse, un cane maltese ed un altro pitbull maschio.
La proprietaria aveva abbandonato l’abitazione un mese fa portandosi via gran parte del mobilio e lasciando la responsabilità degli animali ad un uomo già in precarie condizioni socio-economiche.
Di tutti i cani adulti, i più aggressivi e difficili da gestire anche per il personale veterinario erano i due pitbull maschi: quello legato alla catena, il più problematico, mesi prima aveva aggredito a morte un cane di piccola taglia che viveva nella casa; con notevole difficoltà veniva condotto al canile comunale, sotto sequestro, a disposizione dell’Autorità giudiziaria; l’altro, che si trovava chiuso in una camera da letto parzialmente distrutta a morsi, è stato possibile visitarlo solo dopo la somministrazione di un sedativo.
Verificate le condizioni di salute di tutti gli animali – cuccioli compresi – e in accordo con i veterinari, si decideva per una sistemazione adeguata e si forniva un supporto all’uomo per migliorare la sua situazione.
1 Codice penale, articoli 544 ter e 727