Ieri mattina (23 marzo) operatori in borghese del Nucleo di polizia giudiziaria della Polizia Locale, in servizio largo Barriera Vecchia (attività di prevenzione dei reati di tipo predatorio), notavano un giovane – A.S.A. del 1996 – che stava manifestando un interesse sospetto per un furgone in sosta, mentre il suo conducente era occupato a scaricare la merce: avvicinatosi al mezzo, controllava la portiera ed osservava il contenuto dell’abitacolo, stando ben attento a non farsi scorgere dal proprietario. Poi, con un gesto fulmineo ed approfittando del finestrino parzialmente abbassato, l’uomo introduceva il busto all’interno del mezzo e sottraeva velocemente uno zaino.
Gli operatori a quel punto entravano in azione bloccandolo ed arrestandolo in flagranza di reato. A.S.A. reagiva così violentemente al fermo da dover chiamare in ausilio un’altra pattuglia e condurlo alla caserma di via Revoltella; ma anche lì non dava segno di calmarsi (resistenza, minacce, danneggiamento di un tavolo), costringendo gli operatori ad ammanettarlo.
I successivi accertamenti d’ufficio evidenziavano a carico dell’uomo numerosi precedenti di polizia specifici ed una misura pre-cautelare per lo stesso reato nell’estate 2020. Concluse le procedure di rito veniva trasferito in carcere a disposizione del Pubblico Ministero. Nemmeno in questa fase cessava il comportamento violento: con calci ripetuti cercava a più riprese di infrangere i finestrini laterali e la parete divisoria del veicolo di servizio.
Dovrà rispondere di furto aggravato in concorso, resistenza, violenza, minaccia a pubblico ufficiale e danneggiamento aggravato1. È in corso un’indagine per risalire all’identità di un secondo soggetto che avrebbe agito in complicità con l’arrestato.
1 Codice penale, articoli 110, 624, 625, 336, 337 e 635