“Impegno, cura e massima attenzione al lavoro svolto, hanno permesso, qualche giorno fa, agli operatori del quarto Distretto della nostra Polizia Locale, competente sull’Altopiano, di scoprire l’uso improprio di un contrassegno invalidi” così il commento dell’Assessore alla Sicurezza Caterina de Gavardo.
Il veicolo sullo spazio riservato alle persone con disabilità, a Opicina, era apparentemente in regola poiché esponeva il contrassegno europeo rilasciato dal Comune.
La pattuglia della Polizia Locale di Trieste (4° Distretto territoriale) però, osservando il conducente avvicinarsi al mezzo, ha voluto fare qualche controllo in più. E così che è venuta alla luce una situazione tutt’altro che lecita.
Il contrassegno esposto sul cruscotto era autentico, intestato alla madre del conducente: gli agenti dovevano quindi verificare che l’utilizzo fosse strettamente legato al trasporto della signora nelle vicinanze.
Si ricorda infatti che il contrassegno ha il solo scopo di facilitare la mobilità di persone con patologie invalidanti e riconosciute da un’apposita commissione medica. Non possono essere usate da parenti o assistenti per svolgere commissioni (nemmeno quelle a favore del titolare stesso – ad esempio, l’acquisto di farmaci o la spesa -).
Qui la situazione dell’uomo ha iniziato a farsi critica: da una verifica con la sala operativa è emerso che la madre era deceduta ben 4 anni prima e il documento avrebbe dovuto essere riconsegnato all’Ufficio Permessi della Polizia Locale (via Revoltella 35) subito dopo la dipartita della donna.
Per l’uso improprio del contrassegno e la sosta illegittima sullo spazio riservato alle persone con disabilità l’uomo ha ricevuto un verbale da quasi 500 euro con la decurtazione di 10 punti-patente1.
1Codice della Strada: Uso improprio del contrassegno, articolo 188 sanzione da 168€ e 6 punti patente; Sosta su spazio riservato ai veicoli delle persone invalide, articolo 158, sanzione da 330€ e 4 punti patente.
