Lunedì scorso (19.07.2021) il Nucleo di polizia giudiziaria deferiva all’autorità giudiziaria un dipendente del Comune di Trieste per truffa aggravata ai danni dell’Ente e per falso.
I suoi responsabili avevano iniziato a nutrire qualche dubbio sulle sue quotidiane uscite per servizio ed avevano segnalato la cosa: la Procura della Repubblica incaricava perciò la Polizia Locale di condurre le indagini e raccogliere elementi utili a capire la liceità di queste uscite.
Nell’arco di circa due mesi gli operatori constatavano che – a volte – l’allontanamento dal posto di lavoro, benché giustificato da cause di servizio, subiva deviazioni per interessi personali: dagli acquisti in libreria e drogheria, al soffermarsi in bar con amici o alla prenotazione di visite mediche. Altre volte, invece, l’uscita era del tutto ingiustificata eserviva solo per incombenze private, senza alcuna ragione di lavoro.
L’ultima episodio è accaduto lunedì scorso (19.7.21), quando dopo l’ennesima uscita ingiustificata per acquisti in un negozio, è stato fermato dal personale Nucleo di polizia giudiziaria; del fatto venivano informati subito i suoi superiori nonché veniva acquisita presso ogli uffici comunali la documentazione inerente tutte le sue uscite.
La posizione dell’indagato, un uomo triestino di 58 anni – dipendente da molti anni in Comune – è al vaglio della Magistratura e del competente ufficio comunale.