Non finiremo mai di dirlo: fuggire dopo un incidente è un comportamento incivile e disumano, in presenza di feriti. Logico che il Codice della Strada punisca duramente chi lo adotti. Nel secondo caso parliamo di un vero e proprio reato con processo penale, spese legali e il rischio di reclusione fino a 3 anni. Forse è utile sapere che oltre il 90% dei responsabili viene identificato dalle forze dell’ordine.
Così è successo anche venerdì pomeriggio.
Un ragazzo di 15 anni stava attraversando la strada sulle strisce in via San Giacomo in monte, all’altezza di via Paolo Veronese: aveva quasi raggiunto il marciapiede quando veniva investito da una 500 proveniente da campo San Giacomo che caricava il giovane sul cofano anteriore e sbatteva con violenza contro il parabrezza tanto da incrinarlo visibilmente; il veicolo poi lo sbalzava sul lato opposto della carreggiata, davanti ad un altro mezzo – per fortuna – già fermo.
Il conducente della 500 non ha accennato a fermarsi, ha continuato la sua corsa lasciando il ragazzo a terra (per fortuna le sue condizioni non sono gravi ma è stato tenuto in osservazione al pronto soccorso del Burlo Garofolo).
La pattuglia del Reparto Motorizzato della Polizia Locale è arrivata in pochissimo tempo per raccogliere gli elementi utili, davvero molto pochi: la descrizione un po’ incerta del mezzo (una 500 nuovo modello color bianco/crema, forse con il tetto rosso, il parabrezza danneggiato) e le prime due lettere della targa. Gli operatori non si sono dati per vinti: hanno iniziato a passare al setaccio tutti le carrozzerie, centri ripara-cristalli e meccanici; che fosse venerdì pomeriggio inoltrato, non aiutava però l’indagine. Allo stesso tempo la Sala Operativa diramava l’avviso di ricerca a tutte le pattuglie in servizio.
La mattina successiva proprio una di queste intercettava un veicolo che corrispondeva alla descrizione (parcheggiato in modo da nascondere il parabrezza), vicino ad un meccanico in zona Borgo San Sergio: chiamava perciò i colleghi i quali, analizzando i danni, confermavano essere la 500 incriminata. Di qui risalire al proprietario era facile: abitava in tutt’altra parte della città; arrivati al suo domicilio, di lì poco, un familiare li informava che l’uomo M.B. di 52 anni si stava proprio recando in Questura per costituirsi! I colleghi della Polizia di Stato l’accompagnavano alla Caserma di Polizia Locale dove l’attendeva l’Ispettore Capo responsabile dell’indagine.
Gli sono stati contestati la fuga1, l’omissione di soccorso2, il non aver dato informazioni al momento dell’incidente3 e la mancata precedenza al pedone4; il PM incaricato ha disposto anche il sequestro del mezzo.
1Codice della Strada, art. 189 commi 1 e 6: reato per il quale è prevista la reclusione da 6 mesi a 3 anni, la sospensione della patente da 1 a 3 mesi e 10 punti in meno
2Codice della Strada, art. 189 commi 1 e 7: reato per il quale è prevista la reclusione da 1 a 3 anni e la sospensione della patente da 18 mesi a 5 anni
3Codice della Strada, art. 189 commi 4 e 9: obbligo di dare informazioni utili ai fini del risarcimento; sanzione da 85 euro e 2 punti in meno sulla patente
4 Codice della Strada, art. 191 commi 1 e 4: sanzione da 163 euro e 8 punti in meno sulla ptente