Fugge pericolosamente dal controllo della Polizia Locale Il giorno dopo denuncia il furto dell’auto per sviare i sospetti su di sé

Da un normale controllo di polizia stradale alla denuncia per simulazione di reato: il tardo pomeriggio di qualche giorno fa la pattuglia del Nucleo Operativo Territoriale stava eseguendo un monitoraggio dei veicoli in transito in piazza dell’Ospitale. Ad un certo punto sbuca da via Timeus un’Opel Meriva slovena. Il conducente, alla vista delle divise, frena tanto bruscamente da far spegnere il motore.

Gli operatori di Polizia Locale lo invitano ad accostarsi per una verifica ed il conducente, di primo acchito, accenna a farlo ma un attimo dopo cambia idea, ingrana la marcia e riparte a forte velocità imboccando via della Fonderia, senza valutare che quella direttrice riporta inevitabilmente in piazza dell’Ospitale (da via San Maurizio). Gli Agenti si preparano quindi ad intercettarlo: l’Opel compare in fondo alla via, il conducente si accorge di andare incontro alla pattuglia e si ferma, mette la retromarcia, sale sul marciapiede di largo Barriera Vecchia – in mezzo ai passanti ed ai tavolini del bar – e riparte in via Carducci a forte velocità con tutti i semafori rossi, facendo perdere le proprie tracce.

La Sala Operativa, intanto, aveva già diramato a tutte le pattuglie sul territorio targa modello e colore del veicolo da ricercare.

La mattina successiva una pattuglia del Reparto Motorizzato scorge l’Opel abbandonata e piena di ammaccature alla fine di pendice Scoglietto, sotto l’Università; si fa raggiungere dai colleghi del NOT e accompagna sul posto il proprietario, M.D. 23 anni residente in Slovenia (raggiunto attraverso il padre che vive in città): il giovane esibisce una denuncia di furto sporta proprio quella mattina, nella quale dichiara di aver usato il mezzo per l’ultima volta il giorno precedente, molto prima del trambusto di largo Barriera.

Il documento sembrerebbe quindi scagionarlo: peccato che la pattuglia del NOT aveva visto bene in faccia M.D. quando, col finestrino completamente abbassato, sembrava inizialmente disposto a fermarsi per il controllo!

L’episodio si è perciò concluso con una denuncia per simulazione di reato1 e una serie di pesanti sanzioni per la condotta di guida pericolosa del giorno prima (velocità, transito sul marciapiede e 3 passaggi col rosso).

1Codice Penale, art. 367:Chiunque, con denuncia, querela, richiesta o istanza, anche se anonima o sotto falso nome (…) afferma falsamente essere avvenuto un reato, ovvero simula le tracce di un reato, in modo che si possa iniziare un procedimento penale per accertarlo, è punito con la reclusione da uno a tre anni”

 

Agente Gianna

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della Polizia Locale di Trieste

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