Lunedì 6 maggio 2024, verso mezzogiorno in largo Bonifacio, una pattuglia del Nucleo Interventi Speciali (NIS) a presidio delle piazze cittadine contro il degrado urbano, veniva raggiunta da un dipendente di un pubblico esercizio della zona: visibilmente spaventato, indicava loro un giovane piuttosto agitato mentre lanciava le sedie dei dehors e prendeva a pugni e calci le vetrine.
Gli operatori intervenivano immediatamente riuscendo a calmarlo e ad allontanarlo, dopo averlo identificato (A.F. del ’99) ed accertato che non avesse causato danni a persone o cose.
Gli agenti rimanevano invece sul posto per assumere informazioni dai presenti e dalle quali emergeva che A.F. non era nuovo a queste esternazioni che riproponeva quasi quotidianamente, pare per una delusione amorosa.
Il ragazzo ricompariva mezz’ora dopo, seduto al tavolino di un locale vicino per osservare la scena. Invitato nuovamente ad allontanarsi questi assumeva un atteggiamento provocatorio e violento tanto da far intervenire in supporto altri colleghi1 – anche a tutela dei numerosi cittadini che affollavano l’area in quel momento – e da mettere in atto le misure minime di legge per contenerne l’aggressività ed evitare che nuocesse a sé o ad altri.
Accompagnato alla caserma San Sebastiano per le pratiche di rito, emergevano numerosi precedenti di polizia per reati contro la persona e il patrimonio; inoltre, pochi giorni prima, era stato arrestato da un’altra forza di polizia; era stato poi scarcerato con la misura cautelare dell’obbligo di firma.
Sentito il Pubblico Ministero di turno – Cristina Bacer – A.F. veniva tratto in arresto per violenza e minaccia a pubblico ufficiale e condotto in carcere a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Nei giorni successivi venivano avviate delle indagini dal Nucleo Contrasto Violenza, Stalking e Abusi della Polizia Locale, specializzato in questa tipologia di reati, al fine di verificare se l’ipotesi investigativa di questi comportamenti dell’uomo potessero originare proprio da una delusione amorosa e quindi essere di fatto dei veri e propri atti persecutori.
Venerdì 10 maggio il personale del NIS rintracciava e fermava nuovamente A.F. nei pressi di largo Bonifacio e un rapido controllo permetteva di accertare immediatamente come questi fosse evaso dagli arresti domiciliari ove era stato collocato dopo l’udienza di convalida del precedente arresto di pochi giorni prima, e di conseguenza, A.F. veniva immediatamente arrestato per il reato di evasione e condotto nuovamente in carcere.
Intanto le indagini del NCVAS permettevano di rintracciare la ex fidanzata, effettivamente vittima di atti persecutori che formalizzava una querela in tal senso: infatti qualche ora prima dell’ultimo arresto, la vittima era stata costretta a far intervenire altra forza di polizia presso la propria abitazione nei pressi della quale A.F. l’aveva raggiunta per minacciarla. In quella occasione però, prima dell’arrivo degli agenti, l’uomo aveva fatto perdere le proprie tracce.
1 NIS e Reparto Motorizzato