Si è conclusa pochi giorni fa la ricerca del presunto responsabile di una truffa compiuta ai danni dell’esercente di una ricevitoria di Trieste definita, dall’assessore alle politiche della sicurezza cittadina Caterina de Gavardo, una “grande operazione di indagine della Polizia Locale, anche grazie all’ausilio fondamentale della videosorveglianza presente in città”; e aggiunge “gli operatori di diversi nuclei specializzati, attraverso in proficuo lavoro di squadra, hanno saputo rispondere, con professionalità e ottimi risultati, alla richiesta di aiuto di una nostra concittadina”.
Qualche giorno prima delle festività natalizie infatti, un uomo (L.F. del 1988) gravato da plurimi precedenti soprattutto per reati contro il patrimonio, dopo aver richiesto una ricarica su un conto-gioco, al momento del pagamento aveva presentato un Bancomat ma l’operazione non era andata a buon fine. Affermando che si sarebbe recato immediatamente ad uno sportello per il prelievo del denaro necessario a coprire la ricarica, l’uomo aveva però fatto perdere le sue tracce e, con molta probabilità, riuscendo a estorcere il codice numerico abbinato alla transazione, era riuscito a ricaricare il suo conto-gioco con circa €400. L’esercente, una volta accortasi di essere stata raggirata, contattava immediatamente il personale del Nucleo di Polizia Giudiziaria della Polizia Locale di Trieste e presentava formale denuncia, fornendo una descrizione sommaria dell’uomo.
Sulla base delle informazioni acquisite gli agenti, dopo aver notiziato l’Autorità Giudiziaria, iniziavano l’attività investigativa e, dall’analisi delle tracce video di alcune telecamere presenti nelle vicinanze dell’esercizio commerciale, risalivano sia al soggetto che alla targa del veicolo utilizzato per allontanarsi dalla zona. Inoltre, dagli accertamenti successivi, emergeva che il veicolo risultava essere il provento di un’appropriazione indebita per la quale era stata presentata formale denuncia presso i carabinieri di Ascoli Piceno. Una volta accertata l’identità dell’uomo, veniva diramata una nota di ricerca dello stesso. Dopo qualche giorno gli operatori del Nucleo Interventi Speciali, durante un normale controllo cittadino, intercettavano il veicolo con alla guida proprio L.F., il quale risultava essere in possesso del Bancomat utilizzato per la truffa, che veniva immediatamente sequestrato. Dopo gli accertamenti di rito, l’uomo veniva deferito all’Autorità Giudiziaria per il reato di appropriazione indebita e per il reato di truffa (artt. 640 e 646 del Codice Penale). Il veicolo infine veniva riconsegnato al legittimo proprietario.