Trasporta tre persone dall’aeroporto di Treviso fino a Trieste, la Polizia Locale scopre che si tratta di taxi abusivo. E’ successo qualche sera fa: dopo aver preso in carico una segnalazione sull’argomento, la Polizia Locale ha attivato i dovuti controlli, gravitando nell’area della Stazione Centrale dove maggiore è il movimento dei taxi.
Si consideri che il trasporto pubblico, taxi compresi, è uno dei biglietti da visita della città: stroncare attività abusive in questo settore non è sono solo una garanzia per gli operatori in regola ma tutela anche i diritti dei turisti/consumatori.
La pattuglia vede arrivare in piazza Libertà un Chrysler con targa italiana, senza segni che lo identifichino come taxi: accosta davanti all’ingresso della Stazione, dalle portiere posteriori escono tre passeggeri mentre il conducente li anticipa per scaricare le valige. Gli operatori sospettano che si tratti di una situazione irregolare e il controllo che segue dà loro ragione: i passeggeri confermano di aver prenotato online il passaggio da Treviso a Trieste, pagandolo 34 euro a testa. La carta di circolazione della Chrysler indica invece che il mezzo è ad uso esclusivamente privato. Da un’indagine più approfondita è emerso che i clienti prenotano il passaggio online su una piattaforma digitale con sede in Slovenia. Per risparmiare qualche euro ci si priva di tutte le garanzie che un servizio in regola deve dare, a partire dagli aspetti assicurativi in caso di sinistro stradale a quelli sulla sicurezza: i tassisti professionali e i loro veicoli, infatti, sono soggetti a più controlli ed esami che accertino i requisiti psico-fisici per i primi e l’efficienza per i secondi, proprio in considerazione dell’importante servizio che svolgono quotidianamente.
Il conducente (M.V. 50 anni, di Trieste) ha ricevuto la sanzione di 85 euro, il ritiro della carta di circolazione e il fermo del mezzo da uno a sei mesi(1).