Occupano la casa dei genitori anziani e li sottopongono a un calvario quotidiano fatto di umiliazioni, vessazioni e maltrattamenti fisici e psicologici.
La violenza familiare è un fenomeno difficile da quantificare per la grande difficoltà, di chi subisce gli abusi, a denunciare uno stretto congiunto: entrano in gioco la paura delle ritorsioni ma anche il forte legame psicologico-affettivo tra la vittima e il carnefice. Si resta nel tunnel annichiliti, senza la forza o la capacità di chiedere aiuto.
Un paio di mesi fa i Servizi Sociali del Comune hanno segnalato al Nucleo di Polizia Giuidiziaria dell Polizia Locale, la grave situazione familiare: A.L., 32enne figlio dell’anziana coppia con la moglie P.L., 42 anni, aveva chiesto ospitalità ai genitori solo per il tempo necessario a superare una difficoltà momentanea.
La naturale generosità dei genitori è stata ripagata con l’occupazione dell’appartamento e un inferno giornaliero di soprusi.
Per cominciare, hanno costretto il padre a trovarsi una sistemazione fuori dall’alloggio mentre la madre, affetta da una grave patologia, l’hanno fatta dormire sul divano. La donna, già debilitata per la malattia, ha dovuto subire ogni giorno non solo una convivenza imposta ma una lunga serie di maltrattamenti.
Nnonostante la comprensibile reticenza della vittima a denunciare figlio e nuora, gli operatori della Polizia Locale, coordinati dalla Procura della Repubblica, hanno condotto con tatto e sensibilità la delicata indagine, riuscendo a raccogliere evidenze concrete e portare alla luce la grave situazione.
A.L. e P.L. sono stati denunciati a piede libero con l’obbligo di allontanarsi dalla casa familiare e il divieto di avvicinamento alle vittime.